Un decretone da  55 miliardi, l’equivalente di due o tre Finanziarie, il Rilancia Italia licenziato il 14 maggio scorso dal governo Conte. Un testo di oltre 450 pagine sul quale, dando per scontata l’opposizione della destra,  si registra a sinistra una pluralità di giudizi in uno spettro di posizioni che vanno dal sostegno convinto alla critica severa passando per pareri maggiormente sfumati.  Un giudizio complessivamente positivo, seppure con qualche cautela, emerge ad esempio nella valutazione dei sindacati confederali, vedi l’intervista  del 15 maggio 2020 a  La Repubblica di Maurizio Landini, segretario della CGIL   vai ,  mentre decisamente critica è la lettura che viene data da alcuni commentatori  come  Marco  Revelli su Il Manifesto di domenica 17 maggio 2020  vai